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Autore Genitori & Figli - Agitare bene prima dell'uso
martalari

Reg.: 11 Mag 2006
Messaggi: 460
Da: roma (RM)
Inviato: 24-02-2010 11:56  


LA STORIA IN BREVE...(SENZA RACCONTARE NULLA)

Un professore (Placido) apprende dalla moglie (la Buy) che loro figlio vuol partecipare al Grande Fratello, sconcerto, litigi....una volta tornato a scuola il professore assegna ai propri studenti 15enni un compito in classe inatteso la traccia (come fosse un sondaggio lanciato ai giovani su facebook)? Raccontare il rapporto tra genitori e figli


NINA-JUNO-ALICE

Partendo dai banchi di scuola Veronesi ci racconta la storia di Nina, una ragazza di 15anni con due genitori insopportabili (Orlando e la Littizzetto) e un fratello con un carattere inevitabilmente strano...gioie, attese ed ansie di una giovane 15enne, attraverso i suoi occhi ma soprattutto attraverso l'innato divertente "cinismo" di Veronesi nel rappresentare la nostra società (ogni personaggi ha qualcosa di lui) ci troviamo di fronte a coppie scoppiate incapaci a gestire anche gli amanti, figli persi che non sanno come comportarsi e come affrontare la vita

Un affresco della nostra società, ma quello che ci ha affascinato è il viaggio di Nina, dal foglio a righe si trova come Alice nel paese delle famiglie scomparse, dei genitori urlanti, dei ragazzi che sognano qualcosa senza sapere esattamente cosa

TV-FALSITA'

Un attacco anche a chi crede di avere talento ma non sa bene per cosa, quelli che riempiono i curriculum della frase "vorrei fare qualcosa", senza però sapere cosa ma soprattutto senza quel talento indispensabile che non si misura la mattina guardandosi allo specchio o cantando sotto la doccia.

"credi che fare tv sia scaccolarsi per 3 mesi davanti un divano" ribadisce Placido al figlio ritornato dal provino del Grande Fratello


INCASSERA' SICURAMENTE

Un film che piacera' moltissimo ai teen ager e non solo. Un film che ci ha conquistato per i momenti emozionanti grazie all'attrice più giovane (la giovane 15enne) e a quella meno giovane, la nonna Piera Degli Esposti, a dimostrazione che quando si rimane "soli" nel decidere della propria vita a volte si da il massimo per essere vicino agli altri


carino ed emozionante DA VEDERE voto 6 1/ 2

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Danikr

Reg.: 09 Mar 2007
Messaggi: 138
Da: Crotone (KR)
Inviato: 18-03-2010 22:39  
Un film carino, leggero ma con buoni spunti di riflessione .. anche se qualcosa si era già visto nel cinema (specie nell'italiano , che cmq dagli ultimi di Marco Risi -Mary per sempre- e Io speriamo che me la cavo non è piu risorto)

Un buon cast , con un Silvio Orlando così così , una buona Luciana Littizzetto ... e un cast che potevano sfruttare meglio (Elena Sofia Ricci un pò coatta , uno splendido Max Tortora e Margherita Buy e Placido in penombra)

Una coppia separata con due figli , uno razzista che disegna l'uomo bianco che sottomette il nero e una piu' grandicella , 14enne , che è l'opposto : per fare sesso e non essere l'unica vergine della classe deve concedersi al cinesino della scuola , che le svezza un pò tutte nella palestra della scuola)

L'ingresso nel mondo dei grandi , discoteca , impresa eroica del figlio del suo insegnante di classico ....

Parallelamente fa ingresso la nonna sconosciuta ovvero la giocatrice di poker , ex prostituta che non si parla con il figlio , ma parla con la nuora che è caposala nel reparto dove viene ricoverata.
Lei , la ragazza (che racconta se stessa nel film) è l'unica che la va a trovare ; è la nonna che offre casa sua e il suo letto alla ragazza che deve fare la prima esperienza con il ragazzo di cui si è innamorata.

Insomma ... mi aspettavo di piu'. Un pò piatto. Ma sono 20 anni che il cinema italiano non esiste piu.

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sandrix81

Reg.: 20 Feb 2004
Messaggi: 29115
Da: San Giovanni Teatino (CH)
Inviato: 19-03-2010 00:51  
delusione cocente. a breve due righe in più.
_________________
Quando mia madre, prima di andare a letto, mi porta un bicchiere di latte caldo, ho sempre paura che ci sia dentro una lampadina.

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badlands

Reg.: 01 Mag 2002
Messaggi: 14498
Da: urbania (PS)
Inviato: 19-03-2010 13:25  
a me non ha deluso perchè non m'aspettavo nulla,comunque bruttarello,noiosetto e superficiale,pare più una puntata di qualche fiction che non un vero film.pure il cast non aiuta troppo
ciao!

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Danikr

Reg.: 09 Mar 2007
Messaggi: 138
Da: Crotone (KR)
Inviato: 19-03-2010 14:58  
quote:
In data 2010-03-19 13:25, badlands scrive:
a me non ha deluso perchè non m'aspettavo nulla,comunque bruttarello,noiosetto e superficiale,pare più una puntata di qualche fiction che non un vero film.pure il cast non aiuta troppo
ciao!



Infatti, il cinema italiano secondo me è morto 20 anni fa.

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sandrix81

Reg.: 20 Feb 2004
Messaggi: 29115
Da: San Giovanni Teatino (CH)
Inviato: 24-03-2010 12:25  
LIBERI DI FARE COME DICO IO

Il sottotitolo del nuovo film di Giovanni Veronesi recita: “Agitare bene prima dell’uso”; quello del compito in classe che costituisce l’espediente narrativo su cui si regge l’intera opera è invece: “Istruzioni per l’uso”. È allora già nello scarto tra le due intestazioni che si può iniziare ad indagare l’essenza del film. Il professore interpretato da Michele Placido, e quindi Veronesi stesso con lui, invita gli alunni – e quindi gli spettatori – a mettere insieme una serie di papabili istruzioni (consigli, esperienze, …) di cui tuttavia il suo film, intitolato con un imperativo e non più con una richiesta, si pone già come sintesi sistematica definitiva. L’autore toscano, in pratica, ci illude di averci proposto una struttura a episodi (di cui è affermato ed ottimo interprete), che possiamo addirittura riempire da noi con le nostre esperienze, ma in realtà poi ci propone stavolta un solo tema, un solo episodio, una sola versione, una sola visione. Chiede agli altri le istruzioni per l’uso, ma in realtà è già stato lui a fornire l’unica che ritenga giusta ed ammissibile: quella del sottotitolo del film.
Con Genitori & figli, Veronesi ha superato d’un balzo Hitchcock, Godard e Rohmer. È allora il migliore di sempre nell’arte della messa in scena? No, li ha superati nel senso che di colpo è diventato un moralista da fare invidia al parroco del mio paesello.
L’assegnazione del tema in classe è solo apparentemente una dichiarazione di intenti e di poetica, dove i genitori chiederebbero consiglio ai figli in una suggerita inversione di ruoli già proposta, subito dopo l’incipit e i titoli di testa, dalla gag dell’arrivo in moto e giubbotto di pelle. Far passare il personaggio di Placido dal vecchio sbraitante anti-modernità dell’incipit al professore motociclista dallo spirito giovane ed empatico con i ragazzi, è una mossa quasi da cinema di propaganda per spianare la strada alla propria reprimenda. Introdurci al film illudendoci che nulla sia come sembra e facendoci chiedere chi siano i genitori e chi i figli, riflette il tentativo di ergersi su un salomonico piedistallo del tutto fuori luogo e misura, come un palco presidenziale allo speaker’s corner di Hyde Park a Londra, a bersagliare i passanti come un cecchino sul trespolo. Le prediche sul quoziente intellettivo di chi guarda i reality show, o su quanto siano riprovevoli e deleterie separazioni e famiglie allargate, lasciamole ai bar e ai salotti, dove hanno la loro dignità (per non parlare di come è trattato il tema del razzismo, spauracchio fatto di luoghi comuni che sbuca dal nulla e con altrettanta facilità (non) si risolve); al cinema ci aspettiamo riflessioni più articolate e discorsi meglio organizzati.
Nina, l’adolescente protagonista, prende a girare per Roma in scooter come Nanni Moretti, ma non v’è nulla in comune, con il primo episodio di Caro diario. Qui non si riscopre la bellezza della città, né la necessità della scrittura (cinematografica). Genitori & figli somiglia di più a quel film italiano che Nanni Moretti va a vedere al cinema nel deserto dell’estate capitolina: triste, malinconico (non nella retorica ma nell’estetica), a guardare indietro, per perseguire lo sport nazionale del lamentarsi e del si stava meglio quando. Genitori & figli è un film di quaranta anni fa, invecchiato e che grida cose brutte. Cose magari neanche del tutto incondivisibili o campate in aria, ma brutte per la sicumera con cui vengono dette, con la presunzione di credere di potere insegnare ed istruire, di pensare che il cinema possa essere la chiesa in cui divulgare la propria dottrina.
Veronesi perde quasi del tutto (tranne forse nella scena, potente ma isolata, alla vasca dell’orca, non a caso ripresa alla fine per i titoli di coda) l’afflato sublime che aveva ispirato quella grande pagina di cinema italiano che è il primo episodio di Italians, e si appiattisce su quella dimensione socio-pedagogica che ha sempre contrassegnato (almeno dall’avvento del sonoro, ma io andrei anche più indietro) l’identità nazionale del nostro cinema, e su cui si è costruita la grande illusione neorealista prima, e le ciance della più noiosa commedia all’italiana poi.
L’autore esegue un ritratto, ma presume di aver scattato una fotografia (esercizio che compete di più ad altri ottimi cineasti nostrani contemporanei come Virzì o Lucini) e come tale pretende di farla passare.
Allora un’istruzione per l’uso mi permetto di suggerirla io. Niente di particolarmente originale. Se vogliamo che la gente la pensi come noi, non diciamo loro cosa pensiamo, ma come lo pensiamo. Le pennellate di Italians erano davvero meravigliose.


http://www.positifcinema.com/genitoriefigli.htm
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Quando mia madre, prima di andare a letto, mi porta un bicchiere di latte caldo, ho sempre paura che ci sia dentro una lampadina.

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sandrix81

Reg.: 20 Feb 2004
Messaggi: 29115
Da: San Giovanni Teatino (CH)
Inviato: 24-03-2010 12:31  
l'articolo in sé fa schifo, l'ho postato giusto perché con gats si parlava di veronesi nel topic sul cinema italiano recente...
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